Il fenicottero rosa, ospite degli stagni nel Medio Campidano
i fenicotteri rosa sono comuni negli stagni del Medio Campidano; il caratteristico colore dipende dal betacarotene contenuto in molti cibi che ingurgitano
Gli stagni del Medio Campidano traboccano di vita animale: una delle specie faunistiche più amate dai turisti è il grazioso fenicottero rosa, il cui nome scientifico è Phoenicopterus roseus Pallas. Questa specie, molto comune anche in Asia e in Africa, può raggiungere un’altezza di 140 cm e può arrivare a pesare fino a 5,6 kg nei maschi e 3,5 kg nelle femmine. Questo uccello è caratterizzato da un collo e delle zampe smisuratamente lunghe ed esili, ma altrettanto notevole è il becco che utilizza per filtrare l’acqua tramite rapidi movimenti della lingua ed assorbire i nutrimenti. Il corpo è invece tozzo e di colore bianco ma le ali sono del caratteristico color rosa che gli ha dato il nome. Il becco, di grandi dimensioni, è curvato a 90° verso il basso e le dita sono palmate.
Il regime alimentare dei fenicotteri include crostacei molto piccoli e organismi acquatici come Navicula e Oscillatoria, nonché larve di Chironomus, alghe e altre piante marine. Il tipico colore rosa non è congenito: i giovani lo acquisiscono solo al terzo anno di vita grazie al betacarotene contenuto in molti cibi che mangiano. La specie è monogama e gli accoppiamenti avvengono durante il periodo di nidificazione: la tana, costruita da entrambi i partner, è composta da fango misto ad alghe e serve a mantenere l’unico uovo all’asciutto. La schiusa avviene dopo trenta giorni e i piccoli, inizialmente coperti da una sottile peluria grigiastra, riescono a prendere il volo dopo novanta giorni.